lunedì 4 febbraio 2013

Il terzo tempo.




Sembra incredibile ma in Italia si giocano altri sport oltre al calcio.
La vittoria dell'Italia del rugby di ieri sulla Francia nel "sei nazioni" me l'ha fatto ricordare.
Leideegeniale nasce per ispirare...e come non prendere ispirazione dal terzo tempo?
Nel mondo del rugby dopo la partita tutti i giocatori delle due squadre si riuniscono per festeggiare la partita, indipendentemente da chi ha vinto!
Si festeggia la sportività, si brinda alla battaglia e non alla vittoria, si mangia insieme per ricordarsi che essere avversari non significa essere nemici.
Non sarebbe meraviglioso che anche lo sport nazionale potesse vivere gli incontri così?
Non sarebbe fantastico non leggere più di insulti e prese in giro (spesso di pessimo gusto) tra squadre avversarie?
Non sarebbe civile condividere l'amore per lo sport e non l'odio insensato fra tifosi?
Alle partite di basket a cui spesso assistevo alla strenua di un ultà ero irrefrenabile!
Quando mi è capitato di assistere ad un match di pallanuoto tornavo a casa senza voce!
Agli incontri di beach volley non dimenticavo mai trombette e striscioni!
Ricordo sempre queste manifestazioni come un dono.
Un regalo che "gli uomini in campo" facevano a se stessi e a chi assisteva.


A volte ho l'impressione che il tifo diventi alibi per insoddisfazioni represse, per razzismi sopiti, per l'infelicità dilagante.

A tutti piace vincere! Ma perdere non è un delitto!

Mi auguro che nelle vostre battaglie quotidiane vi sia permesso di giocare il terzo tempo, e non dimenticate, nulla vi vieta di organizzarlo!



1 commento:

  1. Roma 3 Febbraio, c'ero per fortuna. Il terzo tempo in realtà è cominciato fin dal mattino, una marea di persone, italici e galletti in ugale proporzione, che hanno preso d'assalto gli stand della Peroni e vi lascio immaginare il fiume di birra in cui si poteva quasi nuotare. Mi sono dato una spiegazione al perchè nel rugby funziona, perchè non ci sono settori distini nello stadio per le due tifoserie, perchè gli unici poliziotti che ho visto in giro erano quelli della banda che ha suonato gli inni, perchè è normale portare allo stadio figli, mogli, zii e nipoti e la ragione è che l'esempio lo danno i giocatori. Se nessuno protesta verso l'arbitro, se nessuno simula, se nessuno pensa di vincere facendo il furbo e non perchè ha giocato meglio allora è normale che questo modo di vivere lo sport venga trasferito anche a chi lo segue. La disciplina e le regole da rispettare gliele insegneranno fin da piccoli o semplicemente danno sfogo in campo all'energia e all'aggressività e non gliene rimane per litigare con gli altri. Fare paragoni con il calcio non è possibile, mi piace questa citazione dal film Invictus : "il rugby è uno sport di selvaggi praticato da gentiluomini, il calcio è uno sport di gentiluomini praticato da selvaggi".

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